Apicoltura Italiana sotto la lente: Interrogazione parlamentare sulla protezione del miele contro la concorrenza estera
Su suggerimento di Mario Andreini (sopra in foto), responsabile nazionale del sotto-dipartimento Apicoltura di Forza Italia, è stata presentata un’interrogazione parlamentare sulla tutela del miele dall’aggressiva concorrenza Extra-UE nell’Apicoltura, presentata dagli onorevoli Raffaele Nevi e Deborah Bergamini.
Ecco l’interrogazione protocollata alla Camera dai Deputati di Forza Italia:Al Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.
Premesso che: l’apicoltura svolge un ruolo cruciale nello sviluppo sostenibile delle zone rurali, offrendo un rilevante contributo all’ecosistema e all’armonico sviluppo dell’ambiente, grazie all’impollinazione che supporta la varietà genetica delle piante;
nel 2004 il Parlamento ha approvato la legge quadro sull’apicoltura, legge n. 313 del 2004, che ha stabilito paletti, dettato linee guida, fissato principi e criteri, nonché disciplinato la materia dell’apicoltura nelle sue varie sfaccettature;
si tratta di un provvedimento che, ad avviso dell’interrogante, pur con alcuni difetti, ha avuto il pregio di mettere in evidenza le consistenze del settore, dare luogo a un censimento annuale del patrimonio apistico italiano, contabilizzare gli alveari e di qui intercettare quelle risorse finanziarie che oggi giungono dall’Unione europea e che l’Italia cofinanzia per la realizzazione dei sotto progetti nazionali e regionali previste dalla nuova Pac;
i dati forniti dalla Banca dati apistica al 31 dicembre 2022 (Bda) e dall’anagrafe nazionale descrivono un settore che conta oltre 1.500.000 alveari, detenuti da circa 51.000 apicoltori in attività. Di questi apicoltori, circa 35.000 allevano le api per autoconsumo e detengono circa il 20 per cento del totale degli alveari registrati, mentre i restanti 14.000 apicoltori sono titolari di aziende che allevano api a fini economici e detengono l’80 per cento degli alveari del patrimonio apistico nazionale;
negli ultimi 13 anni la capacità produttiva del comparto apistico è calata di circa il 50 per cento. Tale calo è in parte riconducibile alla estremizzazione degli eventi atmosferici, dovuti al cambiamento climatico. Spesso le nutrizioni negli ultimi anni sono servite a salvare la vita delle api per non perdere il patrimonio zootecnico. Anche quest’anno, come nel 2023, la stagione primaverile ostile ha ostacolato la fioritura dell’acacia con la conseguente mancata produzione di nettare per le api quindi di miele di acacia, miele molto ricercato dal mercato italiano ed europeo; alle difficoltà produttive si somma il considerevole incremento dei costi di produzione. Poiché il miele non è considerato alimento di prima necessità, il mercato è estremamente soggetto a variazioni e speculazioni sui prezzi a causa dei mieli di scarsa qualità, spesso adulterati o contaminati, importati da Paesi terzi, in primis dalla Cina;
l’Europa è il secondo produttore mondiale di miele con 230.000 tonnellate prodotte annualmente. La Cina, che ne produce circa 543.000 tonnellate. Nei rapporti del Sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi in ambito europeo (Rasff) il miele importato, soprattutto dalla Cina, è risultato contaminato da residui di fitosanitari e di medicinali veterinari. Un’indagine della Commissione Ue ha riscontrato che il 46 per cento dei campioni di miele importato non è conforme alle regole comunitarie, contenute nella cosiddetta «Direttiva Miele»;
l’invasione di miele proveniente da paesi Extra UE a prezzi bassissimi, immesso sul nostro mercato con etichette poco chiare per il consumatore, danneggia gli apicoltori italiani e le loro cooperative già fortemente in crisi;
la Commissione agricoltura del Parlamento europeo a novembre 2023 ha approvato un testo di riforma della direttiva che risolverebbe molte delle problematiche esposte, dall’etichettatura, alle misure di sostegno ed emergenziali (ivi compresa la nutrizione di soccorso), allo snellimento degli adempimenti burocratici, ai controlli sul miele di importazione, alla valorizzazione del ruolo multifunzionale dell’ape mellifera quale sentinella di biomonitoraggio e infine alla promozione del settore apistico nazionale:
Quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda adottare per sostenere il settore apistico colpito negli ultimi due anni dalla mancata produzione primaverile, per contrastare nell’immediato la concorrenza sleale del miele Extra Ue, in particolare quello cinese, non salubre né conforme agli standard qualitativi e di sicurezza alimentare, nonché per favorire la sollecita definizione dei testi in discussione presso le istituzioni europee.
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