ILARIA BOGGI si presenta: “A San Giuliano possiamo farcela. Non c’è sconfitta nel cuore di chi lotta”
Non vi nascondo l’emozione che sto vivendo in questo momento. Per chi ama la politica come me, la candidatura a sindaco non ha eguali. Batte ogni altro tipo di candidatura: che sia in Regione, a Roma o in Europa”.
Così Ilaria Boggi, 29ene Consigliere comunale di opposizione, ha presentato la propria candidatura a Sindaco di San Giuliano Terme per il centrodestra presso il locale “The Butcher” nella frazione di Asciano, luogo dove “sono cresciuta e ho vissuto praticamente tutta la mia vita”.
Sala piena, presenze di tanti cittadini indipendenti e di numerose realtà associative, sostegno convinto dei cinque partiti presenti, con i propri esponenti locali, provinciali e regionali, a supporto della candidata a Sindaco: Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Noi Moderati e Partito Liberale Italiano.
Da parte di tutti gli intervenuti – a cominciare da Susanna Ceccardi, parlamentare europea del Carroccio, così come il Senatore Manfredi Potenti, e dai Consiglieri regionali Elena Meini (Lega), Francesco Torselli e Diego Petrucci (FdI), passando per la Sindaca di Santa Maria a Monte, la forzista Manuela Del Grande, il Responsabile enti locali Partito Liberale Claudio Gentile, e Paolo D’Addario di Noi Moderati – è giunta la forte convinzione di potercela fare per la prima volta nella storia del Comune.
Per la compattezza e l’armonia di una coalizione ampia; per l’impegno profuso in questi anni e per la preparazione di Ilaria Boggi, che trasmette autentica convinzione; per la stanchezza progettuale di una sinistra logorata dal potere e che ha lascato molti cittadini insoddisfatti.
Molto toccante l’intervento di Matteo Chimenti, Emanuele Rusa, Simone Fabbrini, leader dei movimenti giovanili dì Fi, Lega e FdI, che saranno candidati nelle rispettive liste e che hanno passato il testimone alla Boggi.
I punti salienti del suo intervento hanno riguardato la concezione della politica, che deve fare ciò che è giusto e non ciò che è utile, e deve unire la comunità intorno ai progetti e non dividerla in nome delle ideologie. La necessità che non esistano più frazioni di Serie e frazioni di Serie B. L’obbligo, per chi amministra, di non lasciare indietro nessuno e di ascoltare tutti.
E, fra selfie e standing ovation, il gran finale: “Abbiamo deciso di crederci, insieme. Mano nella mano. Fianco a fianco. Perché non c’è sconfitta nel cuore di chi lotta e di chi non vuol lasciare indietro nessuno. Ma noi abbiamo deciso di vincere. Insieme”.
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