Rifiuti, Ceccardi e Baldini (Lega): “Piano regionale Toscana sconta carenza impianti”
“Il nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti della Toscana in realtà pianifica ben poco, perché non contiene l’individuazione degli impianti di ‘chiusura del ciclo’ diversi dalle discariche. Quel che è peggio, lo stesso piano sconta significative carenze strutturali, a partire appunto dall’assenza di un sistema impiantistico adeguato a garantire la gestione dei rifiuti vicino ai luoghi di produzione, un principio fondamentale per ridurre l’impatto ambientale e migliorare l’efficienza complessiva del ciclo di gestione. La preoccupazione è che il piano non sia conforme alle normative europee, mettendo a repentaglio l’accesso ai fondi comunitari destinati alla gestione dei rifiuti. Un rischio che non possiamo permetterci di correre. Dove sono i finiti i ‘carri armati a difesa dei termovalorizzatori’ evocati dal presidente Giani in campagna elettorale?”. Così l’europarlamentare toscana della Lega Susanna Ceccardi che nella giornata odierna ha depositato un’interrogazione scritta alla Commissione europea affinché chiarisca se il Prgr della Toscana sia conforme alle disposizioni comunitarie, anche tendo conto delle osservazioni prodotte dal Ministero competente.
“Il blocco dei termovalorizzatori di Livorno e Montale e la marcia indietro sui gassificatori, associati alla mancanza di alternative solide nel campo del recupero energetico, continuano a rendere la discarica l’unica opzione per chiudere il ciclo integrato dei rifiuti – spiega Ceccardi. Alla luce delle nuove disposizioni europee che prevedono l’obbligo di ridurre sotto il 10% lo smaltimento in discarica entro il 2035 (oggi in Toscana l’uso delle discariche garantisce lo smaltimento al 36% dei rifiuti urbani) la conseguenza è l’esportazione di centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti fuori regione ogni anno. E’ evidente che un tale sistema gestionale, strutturato sulle logiche di mercato, non sia più sostenibile e soprattutto è pericoloso, in quanto metteremo il nostro sistema di smaltimento nelle mani dei gestori dei termovalorizzatori realizzati in centro e nord Europa, che definiranno il prezzo dello smaltimento e quindi le tariffe sui rifiuti che dovranno pagare i toscani. La Toscana a guida PD ha quindi abdicato al proprio compito di governo, non decidendo come garantire la chiusura del ciclo dei rifiuti urbani e mettendo così in pericolo, dal punto di vista economico e ambientale, il nostro tessuto sociale ed economico. Si tratta di una vera e propria rinuncia alla sicurezza di una gestione dei rifiuti interna affidabile e stabile nei prezzi. Palazzo del Pegaso dovrebbe prenderne atto quanto prima”.
“Le preoccupazioni di Susanna Ceccardi sono le medesime emerse durante l’intera fase delle audizioni al piano dei rifiuti, con tantissime amministrazioni e soggetti pubblici e privati del settore che hanno ribadito questi dubbi, peraltro espressi anche dal sottoscritto in Commissione Ambiente – aggiunge il consigliere regionale toscano della Lega Massimiliano Baldini -. Anche perché, come sta succedendo in queste settimane per il caso dell’impianto di smaltimento dei pannoloni a Salanetti, zona a confine fra Capannori e Porcari, in Lucchesia, capita poi che queste risorse, quando vengono intercettate, siano utilizzate davvero molto male”.
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