Prato – Il consigliere Claudiu Stanasel commenta i risultati delle elezioni in Romania
Prato – Claudiu Stanasel, Vice Presidente del Consiglio Comunale di Prato e punto di riferimento a livello nazionale per la comunità romena in Italia, commenta i risultati del primo turno delle elezioni presidenziali in Romania, che segnano una rivoluzione storica nella politica del Paese. La grande affluenza di votanti tra i romeni residenti all’estero ha avuto un impatto determinante, modificando l’esito finale del voto e superando decisamente i risultati interni della Romania.
Nel primo turno delle elezioni, la partecipazione complessiva è stata di 9.465.257 votanti in Romania, ovvero il 52,53% degli aventi diritto, con un incremento rispetto al 2019 quando avevano votato in 9.359.673, ovvero il 51,38%. Ma ciò che ha davvero segnato un cambiamento storico è stata la mobilitazione della diaspora, che ha visto 821.703 cittadini romeni votare dall’estero con un netto aumento rispetto ai 675.348 del 2019. L’Italia ha guidato in prima linea con 123.613 voti espressi. La mobilitazione della comunità romena all’estero è stata fondamentale per determinare l’esito di questa tornata elettorale. Nel seggio di Prato hanno votato in 748 di fronte a 3.004 cittadini romeni residenti nel Comune di Prato.
“Abbiamo assistito a una mobilitazione storica della nostra comunità, che ha avuto un impatto decisivo sui risultati del primo turno. Per la prima volta nella storia delle elezioni presidenziali romene, un candidato indipendente di destra, Călin Georgescu, ha conquistato il primo posto. Questo risultato evidenzia il cambiamento profondo che sta attraversando la Romania”, ha dichiarato Claudiu Stanasel, Vice Presidente del Consiglio Comunale di Prato.
Questa affluenza da parte della diaspora romena ha avuto un impatto significativo sul primo turno delle presidenziali che ha registrato risultati del tutto inaspettati alla vigilia del voto stravolgendo completamente tutti i sondaggi. Il primo turno ha visto Călin Georgescu con il 22,94% dei consensi, seguito da Elena Lasconi al 19,17%, Marcel Ciolacu al terzo posto con 19,16%, George Simion al 13,87%, Nicolae Ciuca al 8,79% e a seguire gli altri candidati ben distaccati. Questo risultato, che ha visto un candidato indipendente della destra nazionalista e sovranista, Călin Georgescu, arrivare per la prima volta in assoluto in cima alla classifica del primo turno alle Elezioni Presidenziali, rappresenta una svolta storica per la Romania. Primo in Romania e primo all’estero, una impresa del tutto inaspettata per un candidato del tutto sconosciuto fino a pochi mesi fa che stravolto tutti i pronostici scrivendo un precedente mai visto nella storia del Paese, sia per il suo ruolo da indipendente che per la sua visione politica. La posizione di Elena Lasconi, leader dell’Unione Salvate la Romania, una coalizione di vari partiti di centrodestra, segna una svolta significativa nelle dinamiche politiche del Paese. Per poco più di un migliaio di voti arrivati stamani dagli ultimi seggi, la Lasconi ha superato lo storico Partito Social Democratico (PSD), rappresentato dal Premier Marcel Ciolacu, che non è riuscito a qualificarsi per il ballottaggio. Questo risultato rappresenta la peggiore sconfitta nella storia del PSD, un partito che, dalla rivoluzione del 1989 ad oggi, ha mantenuto una posizione dominante, governando ininterrottamente molte regioni e comuni del Paese. A seguire, troviamo George Simion, del giovane partito di destra sovranista Alleanza per l’Unione dei Romeni, e Nicolae Ciucă del Partito Nazionale Liberale del centrodestra storico romeno, che non è riuscito ad ottenere una posizione di rilievo. A seguire una serie di candidati indipendenti tra cui Mircea Geoană, Vice Segretario Generale della Nato, e altri candidati di partiti politici minori. A Prato è arrivato primo Calin Georgescu con 384 voti, seguito da Lasconi con 124 e Simion con 91.
“Abbiamo assistito a una mobilitazione storica della nostra comunità, che ha avuto un impatto determinante sui risultati del primo turno. Per la prima volta nella storia delle elezioni presidenziali romene, un candidato indipendente di destra, Călin Georgescu, ha vinto il primo turno. Questo è un segno del cambiamento profondo che sta attraversando la Romania. Mai come quest’anno la diaspora ha avuto un peso così forte, contribuendo a una vera e propria rivoluzione politica”, ha dichiarato Stanasel.
Stanasel ha poi sottolineato l’importanza del voto della diaspora e l’impatto che ha avuto nel determinare i risultati di questo primo turno: “Il voto dei romeni all’estero ha avuto un ruolo cruciale. La crescente affluenza alle urne è il segno di una comunità che si sta sempre più affermando nel panorama politico della Romania. È un messaggio chiaro che i romeni all’estero vogliono essere parte attiva della politica del nostro Paese e hanno dimostrato di avere un’influenza sempre maggiore sugli eventi politici a livello nazionale.”
“Questi risultati non sono solo un cambiamento per la Romania, ma fanno parte di un fenomeno più ampio che coinvolge tutta l’Europa. La vittoria del centrodestra italiano, guidato dal governo Meloni, ha innescato un ‘Rinascimento europeo’, con la crescita dei partiti di destra e centrodestra in tutta Europa. Le elezioni in Romania confermano questa tendenza, con il rafforzamento delle forze di destra e il declino della sinistra. È una vera rivoluzione che sta creando le basi per una nuova Europa più forte, unita e sovrana, capace di promuovere i valori di libertà, famiglia e sicurezza. La Romania sta giocando un ruolo fondamentale in questa trasformazione, con un’importante partecipazione della comunità romena all’estero, in particolare in Italia, che sta contribuendo al rinascimento politico e culturale dell’Europa”, ha continuato Stanasel.
Stanasel ha infine, concluso: “Un ringraziamento speciale va a tutti i cittadini romeni che hanno partecipato attivamente al voto, dimostrando una straordinaria consapevolezza politica e senso civico. Un plauso particolare anche ai Consolati e alle Ambasciate romene, che hanno assicurato un’organizzazione esemplare delle operazioni elettorali, offrendo un modello di efficienza e trasparenza. La gestione delle urne, grazie anche alla collaborazione dei rappresentanti dei partiti e delle autorità locali, è stata un esempio da seguire per molti altri Stati europei. Questo risultato rivoluzionario segna non solo un momento cruciale per la Romania, ma anche una dimostrazione del ruolo determinante della diaspora nel plasmare il futuro politico del Paese. Ora, lo sguardo è rivolto al ballottaggio, un momento storico che rappresenta un’opportunità unica per consolidare il cambiamento e costruire una Romania più forte, coesa e orientata al futuro.”
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