Toscana, Giani: “Al centro delle cure mettiamo la persona, non solo la malattia”
Siena – Mettere il paziente al centro del sistema sanitario, non solo come destinatario di trattamenti, ma come essere umano con bisogni emotivi e relazionali. È questa la visione che il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha ribadito questa mattina a Siena, in occasione dell’evento HumanCare – L’ecosistema per l’umanizzazione delle cure, ospitato nella suggestiva cornice della Certosa di Pontignano.
“La componente umana deve essere il fulcro di ogni percorso di cura – ha dichiarato Giani –. Per questo non torneremo a imporre restrizioni alle visite dei familiari negli ospedali toscani. Stare accanto a chi è ricoverato è parte della guarigione”.
Al centro del discorso di Giani anche l’importanza degli ospedali di comunità, strutture che garantiscono degenze più lunghe e un’assistenza continuativa. “In questi presidi territoriali – ha spiegato – non vogliamo vedere pazienti dimessi dopo pochi giorni, lasciati nella solitudine. Vogliamo essere un esempio per tutta Italia nel processo di umanizzazione della medicina, dove il dialogo e l’empatia tra medico e paziente contano tanto quanto farmaci e terapie”.
La giornata di lavori ha visto la partecipazione di esperti e operatori sanitari da tutta Italia, con il coinvolgimento di partner come Aou Senese, Asl 4 Liguria e l’Azienda ospedaliera universitaria di Modena.
Bezzini: “Sanità sottofinanziata, ma la Toscana tiene alto il livello”
Durante l’incontro è intervenuto anche Simone Bezzini, assessore regionale al diritto alla salute, che ha posto l’accento sulla cronica carenza di fondi destinati al sistema sanitario pubblico. “Stiamo scendendo sotto il 6% di incidenza sul Pil – ha denunciato – mentre la media europea è del 7,5% e Paesi come Germania e Francia investono oltre l’8%. In queste condizioni, medici e infermieri sono costretti a fare miracoli per garantire il diritto alla salute”.
Bezzini ha tuttavia sottolineato i risultati positivi ottenuti dalla Toscana: “Anche quest’anno abbiamo raggiunto i vertici degli indicatori nazionali del nuovo sistema di garanzia, insieme al Veneto. Ma non ci accontentiamo. Sappiamo che esistono ancora insoddisfazioni, specie su burocrazia e passaggi tra diversi servizi”.
Infine, l’assessore ha rilanciato l’impegno per un sistema sanitario più accessibile e orientato alla persona: “Umanizzare la cura significa semplificare i percorsi burocratici e migliorare l’esperienza dei pazienti in ogni fase. Non è solo una questione clinica, ma anche di rispetto, ascolto e attenzione”.
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