Cisl Toscana critica la proposta regionale sugli appalti: “Inutile e dannosa”
La segretaria generale della Cisl Toscana, Silvia Russo, si esprime con fermezza contro la recente proposta di legge approvata dalla Giunta regionale, che introduce il salario minimo nei criteri di aggiudicazione degli appalti pubblici. Secondo Russo, questa misura risulta inefficace e potrebbe addirittura rivelarsi controproducente.
“L’aumento dei salari è una causa giusta e necessaria, ma bisogna utilizzare gli strumenti adeguati per raggiungere l’obiettivo. Il salario minimo non è la soluzione corretta”, afferma Russo, sottolineando che non è necessario inserire una soglia minima nei bandi di gara. La vera priorità, secondo la sindacalista, è garantire che le imprese rispettino i contratti collettivi nazionali già esistenti, che prevedono minimi salariali superiori ai nove euro proposti dalla Regione.
Russo evidenzia il rischio che l’introduzione di una soglia inferiore rispetto a quella già garantita dai contratti nazionali possa avere l’effetto opposto a quello desiderato, abbassando le retribuzioni anziché aumentandole. “Era ormai un principio acquisito – prosegue – come dimostrano gli accordi raggiunti a livello locale, dal Comune di Firenze fino all’intesa recente sulle Rsa firmata con l’assessora regionale Spinelli. La strada giusta è quella di puntare sui contratti collettivi maggiormente rappresentativi, senza cercare scorciatoie inefficaci.”
La segretaria della Cisl Toscana conclude con un interrogativo pungente: “Ci si sta davvero preoccupando della tutela dei lavoratori, oppure questa mossa è solo un test politico in vista delle prossime elezioni regionali?”.
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