“Commemorazione di Emanuele Petri: FDI ribadisce il dovere di ricordare per difendere i principi e onorare le vittime del terrorismo”
“Dobbiamo ricordare per non vanificare le condotte di tante persone che hanno sacrificato la vita per difendere i principi non negoziabili sui quali poggia il nostro Stato. Dobbiamo ricordare per riaffermare che, rispetto ai fenomeni criminali, lo Stato non arretra”. Con queste parole prese dal discorso del sottosegretario di Stato dell’Interno Nicola Molteni, Marco Dondolini, consigliere comunale e coordinatore di Fratelli d’Italia Viareggio ha aperto la cerimonia commemorativa che puntualmente ogni anno si tiene in memoria di Emanuele Petri nell’omonima piazza al quartiere migliarina. Il sovrintendente capo della polizia di stato Emanuele Petri perse la vita più di vent’anni fa per mano delle Nuove Brigate Rosse sul treno della tratta Roma – Firenze. Una tragedia che ha portato alla cattura dei terroristi Mario Galesi e Nadia Desdemona Lioce e allo smantellamento dello stesso movimento terroristico. “ Ricordare oggi Emanuele Petri non significa solo dare pubblico riconoscimento alle vittime del terrorismo ma anche prevenire il ritorno di quei terribili attentati” ha aggiunto Dondolini, che ha proseguito sottolineando di come ancora oggi ci siano molti segni di reviviscenza di un ideologismo delirante che cerca di sfidare lo stato democratico e i suoi principi, diritti e doveri.
“Esiste un limite assoluto che non deve essere oltrepassato; quello del rispetto e della tollerabilità, che non deve mai mancare nella libera espressione del dissenso e nella libera contestazione. Un limite che non deve mai portare alla violenza. Insieme al sovrintendente Petri, Fratelli d’Italia Viareggio, vuole omaggiare tutte le vittime in divisa tra cui gli agenti Giovanni Mussi, Armando Femiano e Giuseppe Lombardi caduti sotto i colpi di due ricercati appartenenti al movimento politico Lotta Armata per il Comunismo nella strage di Querceta. La lotta al terrorismo non si può considerare conclusa: le istituzioni devono proseguire sul cammino della verità – conclude Marco Dondolini- e arrivare a fare chiarezza su tante pagine ancora tristi e oscure della nostra storia”
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