Dr. Puccinelli: “Proposte per decongestionare i pronto soccorso”
La gestione dell’emergenza e dell’urgenza sanitaria è oggi un tema cruciale che tocca diversi aspetti del sistema sanitario. Si va dalla sicurezza del personale nei pronto soccorso (PS) e nelle sedi di continuità assistenziale, alle lunghe attese nei PS, fino ai mesi di attesa per eseguire indagini diagnostiche e interventi programmati. Anche la sanità territoriale, rappresentata dal lavoro quotidiano dei medici di famiglia, è profondamente coinvolta.
Pronto soccorso sovraffollati e disinformazione
Oggi esiste una notevole confusione tra i cittadini riguardo all’uso appropriato del pronto soccorso. Spesso, soprattutto nei contesti urbani, ci si reca direttamente al PS senza consultare il medico di famiglia, un tempo il primo riferimento per la salute pubblica. Questo comportamento contribuisce a un sovraffollamento che rallenta la gestione delle emergenze reali. Ai triage dei PS si trovano pazienti con patologie di diversa gravità che spesso attendono ore prima di ricevere assistenza.
Questo problema è aggravato dalla scelta politica, sia sotto l’era Rossi che con l’attuale amministrazione, di centralizzare i servizi sanitari nei grandi ospedali, trascurando le zone periferiche. Il risultato è evidente: sale d’attesa stracolme, servizi sotto pressione e, talvolta, episodi di violenza contro il personale sanitario.
Tagli alla sanità e il ruolo della medicina territoriale
Negli ultimi anni, la nostra regione ha subito significativi tagli ai finanziamenti per la sanità pubblica, con riduzioni di posti letto negli ospedali e una scarsa attenzione alla medicina territoriale. I medici di famiglia e la continuità assistenziale, che dovrebbero rappresentare il filtro per l’accesso al pronto soccorso, sono stati trascurati, contribuendo al collasso del sistema.
Tuttavia, l’introduzione delle Case di Comunità (CdC) potrebbe rappresentare un’opportunità di rilancio. Queste strutture, concepite per offrire un’assistenza continuativa (24 ore o 12 ore diurne), promettono di essere operative a breve termine e potrebbero aiutare a decongestionare i PS.
Un’esperienza ventennale di successo
La mia esperienza in questo ambito, iniziata con le Unità di Cure Primarie (UCP) nel 2006 e proseguita con la Casa della Salute (CdS), dimostra che un modello territoriale efficiente può fare la differenza. Nella CdS, i medici di famiglia lavorano su turni per coprire le 12 ore diurne, mantenendo anche gli orari degli studi periferici, mentre i medici di continuità assistenziale garantiscono il servizio notturno e festivo.
I risultati parlano chiaro:
- Gli accessi al PS dell’ospedale di Pontedera da parte dei nostri assistiti sono diminuiti del 30%.
- La spesa farmaceutica è stata ridotta, restando sotto il budget regionale di 6-7 punti percentuali.
- I pazienti ricevono diagnosi immediate e cure adeguate direttamente nella sede della CdS, evitando spesso il ricorso al PS.
Le prestazioni offerte includono ecografie, elettrocardiogrammi, spirometrie, ecocolordoppler, interventi di chirurgia ambulatoriale e la gestione di malattie croniche come diabete, BPCO, scompenso cardiaco e patologie neurologiche post-ictus. Il tutto grazie alla collaborazione tra medici, infermieri e assistenti sociali, con la presenza di specialisti come radiologi, chirurghi, odontoiatri, ginecologi e diabetologi.
Una sanità pubblica più vicina ai cittadini
Questo modello di assistenza sanitaria territoriale è la risposta concreta alle richieste dei cittadini, ma richiede investimenti significativi per incentivare il personale sanitario, come i medici di famiglia (MMG) e gli infermieri. È fondamentale collaborare con i coordinatori delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) e con la direzione delle aziende sanitarie locali (USL) per costruire un sistema più efficiente.
Le Case di Comunità rappresentano una speranza per il futuro, ma è essenziale che siano pienamente operative e dotate di risorse adeguate per rispondere alle necessità del territorio. Solo così si potrà decongestionare il sistema di emergenza-urgenza, offrendo cure migliori e più tempestive ai cittadini.
Dr. Marco Puccinelli
Responsabile regionale Dipartimento Sanità
Forza Italia Toscana
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