Eros Baldini: “Falcinelli brutalmente arrestato negli USA, Salis in catene a Budapest, due vicende controverse”
Negli USA di Biden, Matteo Falcinelli è stato brutalmente immobilizzato perché dopo essere stato allontanato dallo street club dove aveva passato una “allegra” serata, pretendeva di rientrare nel locale per recuperare i due cellulari rimasti nel locale. E, in effetti, dopo il selvaggio arresto, dalle immagini si vede un addetto del locale che porta fuori i due telefoni. Il ragazzo appare un po’ alterato, ma non certo aggressivo. La polizia lo invita più volte ad allontanarsi, ma Falcinelli reclama i suoi diritti e, nell’affrontare un agente, tocca il badge dove c’è il nome. A Miami non si può toccare un agente in servizio. Il poliziotto lo ammonisce, ma Falcinelli ripete il gesto e tocca di nuovo la targhetta sul petto dell’agente. I poliziotti americani, è ormai noto, sono “nervosi” e non particolarmente gentili e delicati, soprattutto in quella che è una delle zone più pericolose della città, dove gli omicidi sono il doppio della media nazionale e le aggressioni a scopo di rapina il triplo. Scatta quindi la reazione, che però è ingiustificatamente violenta e sproporzionata. I poliziotti gli si avventano contro, lo atterrano e lo portano in una stazione di polizia dove l’aggressione continua. E’ indubbiamente un comportamento brutale e irrispettoso dei diritti e della dignità della persona.
Ilaria Salis Salis è stata arrestata a Budapest durante un’operazione risultato di una cooperazione tra le forze di polizia europee contro l’estremismo violento. E’ stata arrestata perché accusata di aver partecipato al violento pestaggio di un simpatizzante neonazista, in compagnia di un gruppo anarchico berlinese che si fa chiamare «Hummerbande» (la banda del martello), ritenuto dalla magistratura tedesca una associazione per delinquere. Durante il controllo dell’auto, dove si trovava in compagnia di due presunti appartenenti alla banda, la polizia ha trovato coltelli, spray al peperoncino, passamontagna, guanti, materiale di contenuto anarchico, taniche di benzina e, curiosamente, martelli. La presenza di queste armi ha aggravato le accuse contro Salis e i suoi complici.
Lui brutalmente arrestato e poi incaprettato.
Lei condotta al processo in catene.
Per chi non lo sapesse, più o meno come fa la polizia penitenziaria in Italia durante il trasferimento dai centri di detenzione ai tribunali per motivi di sicurezza. Questo è lo standard per prevenire tentativi di fuga o situazioni di pericolo. Di solito le manette vengono poi rimosse prima che il detenuto entri in aula per partecipare al processo. Se però ci sono timori concreti riguardanti la sicurezza o se l’imputato è considerato particolarmente pericoloso, le manette possono rimanere durante anche l’udienza.
Sono e rimango garantista: sia l’uno che l’altra sono indagati in attesa di giudizio.
Ma una come parlamentare europea, l’altro no.
Quindi???
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