Geal, Baldini (Lega): “bene dialogo tra sindaci di Lucca e Capannori in tema di sistema idrico integrato”
“Ho risposto con molto piacere all’invito a partecipare all’iniziativa promossa da “Quelli che l’acqua unisce” e “Associazione senza confini” a Lucca, presso la Sala Ragghianti del Complesso Monumentale di San Micheletto, dal titolo “L’unità del servizio idrico pubblico nella Piana di Lucca – vantaggi e percorsi per ottenerla” dove sono intervenuti il sindaco di Lucca Mario Pardini ed il sindaco di Capannori Luca Menesini. Il tema del futuro dell’acqua, dell’organizzazione della sua gestione sui territori, dei sub-ambiti ottimali, della stessa multiutility è particolarmente attenzionato da parte della Lega che in tal senso, come è noto, ha presentato una proposta di legge regionale di modifica alla L.R. 69/2011, a mia prima firma, che inizierà l’iter di approvazione la prossima settimana, nella seduta del 19 marzo in Commissione Ambiente a Firenze”. Così interviene Massimiliano Baldini, consigliere regionale della Lega.
“E’ importante che istituzioni di grande rilievo come il sindaco di Lucca ed il sindaco di Capannori, altresì presidente della provincia di Lucca, sviluppino momenti di confronto e di riflessione su questo argomento perché è proprio l’obiettivo che ci siamo posti quando il 27 ottobre dell’anno scorso protocollammo la nostra PDL, presentandola in anteprima proprio in sede a Lucca. Lo stesso approccio, la medesima sensibilità nell’aprire un dialogo su questa tematica così strategica – continua il rappresentante del partito di Matteo Salvini – lo sto attuando a Firenze con tutti i colleghi Consiglieri Regionali e con la stessa Giunta, a cominciare proprio da chi rappresenta la Provincia di Lucca come i colleghi Fantozzi, Mercanti e Puppa e l’Assessore Stefano Baccelli. Del resto è lo spirito che ho riscontrato anche nel convegno tenutosi alla “Normale” di Pisa un mese fa, alla presenza di ulteriori primi cittadini, fra i quali il Sindaco di Pisa Michele Conti.”
“L’architrave centrale della nostra proposta e’ proprio quella di ripartire dalla costituzione di sub-ambiti che coinvolgano una utenza che non vada oltre i 450.000 cittadini perché, come ha affermato lo stesso studio realizzato da Ref Ricerche su incarico della stessa Autorità Idrica Toscana, è entro un tale range che si realizzano le migliori economie di scala e quindi le migliori ricadute in termini economici e tariffari per le famiglie oltre ad una continuità sociale e culturale legata alla prossimità del gestore. Il consiglio regionale è l’organo competente a legiferare in materia (lo stesso decreto legislativo 152/2006 specifica che il potere di definire gli ambiti ottimali compete alla Regione) e proprio per questo abbiamo promosso l’iter legislativo, finalizzato a far sì che chi ha la rappresentanza popolare dei toscani si assuma la responsabilità di decidere il futuro dell’acqua senza che scelte così rilevanti siano lasciate ad interpretazioni orientate da questo o quell’ufficio legislativo, da questo o quell’organismo tecnico-politico che non può sostituire i soggetti democraticamente eletti, competenti per legge. L’acqua è il bene comune per antonomasia, non è una merce, principi ribaditi dal referendum popolare del 2011: la politica, ad avviso della Lega, deve assumersi la responsabilità di fare scelte che difendano questi valori, non può permettere che un tale bene di valore assoluto per la vita dell’uomo sia trattato come mero strumento di profitto e/o addirittura quotato in borsa. Nel massimo rispetto dell’importante apporto dei privati, il pubblico ha l’obbligo di dettare le linee strategiche di questo settore – conclude Massimiliano Baldini – ed è proprio su questo presupposto che mantenere l’acqua fuori dalla multiutility è per noi un principio non solo giuridicamente e tecnicamente giustificabile ma altresì una posizione dalla ferma valenza ideologica che deve prevalere nel ragionamento che faremo anche a Firenze e che, grazie ad una rivisitazione dell’estensione territoriale dei sub-ambiti, ci può permettere di ricomporre territori ingiustamente frazionati come a Lucca, così come la salvaguardia di società di gestione, come Geal, che hanno dimostrato di operare molto bene, a basse tariffe e con spirito culturale e sociale di grande vicinanza alla comunità che servono”.
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