Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara: “La scuola deve integrare chi viene da lontano”
“Non mi occupo di cittadinanza, ma di scuola. E ritengo che la scuola debba innanzitutto occuparsi di integrare chi viene da lontano. La conoscenza di chi siamo, da dove veniamo, dei nostri valori e principi, della nostra Costituzione, della nostra cultura e storia, viene prima di qualsiasi altro ragionamento. Subito dopo, è fondamentale una buona conoscenza della lingua italiana”.
Con queste parole, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha commentato l’iniziativa del Comune di Firenze, che ha avviato il percorso per riconoscere la cittadinanza onoraria ai bambini e ai ragazzi stranieri tra i 12 e i 18 anni, nell’ambito dello Ius Scholae voluto dalla sindaca Sara Funaro.
Rispondendo alle domande dei giornalisti durante l’apertura della fiera Didacta, il Ministro ha sottolineato che “tutte queste sono belle dichiarazioni di principio, ma poi, concretamente, è l’integrazione che deve essere realizzata”. A questo scopo, Valditara ha evidenziato l’impegno del Ministero nel potenziamento dell’insegnamento della lingua italiana: “Per la prima volta abbiamo stanziato risorse significative per rafforzare quest’anno l’insegnamento dell’italiano e, dal prossimo anno, per assumere alcune migliaia di docenti specializzati nell’insegnamento della lingua agli stranieri”.
Secondo il Ministro, un’azione concreta è essenziale per ridurre il divario linguistico nelle classi italiane, dove – secondo i dati Invalsi – gli studenti stranieri presentano un ritardo nelle competenze linguistiche fino a due anni rispetto ai loro coetanei italiani. “Solo con un forte investimento sull’insegnamento della lingua possiamo garantire una vera integrazione e pari opportunità per tutti gli studenti”, ha concluso Valditara.
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