L’intelligenza artificiale riporta in vita i defunti: un futuro di avatar digitali?
Di Ciro Costagliola: L’intelligenza artificiale generativa ha aperto nuovi orizzonti, tra cui la possibilità di creare rappresentazioni digitali e interattive di persone defunte. Paradossalmente, oggi è possibile rivivere un dialogo con un caro estinto o ricevere consigli da un genitore che non c’è più. In futuro, questa pratica, attualmente utilizzata da pochi, potrebbe diventare una realtà per molte più persone, grazie all’avanzamento tecnologico.
Come funziona la ricreazione digitale di una persona?
Il processo si basa sull’utilizzo di contenuti multimediali lasciati dal defunto, come post sui social, video, interviste e lettere. L’intelligenza artificiale impara da questi dati, permettendole di ricreare la personalità, lo stile e le conoscenze della persona scomparsa. In assenza di materiale digitale, familiari e amici possono fornire informazioni su preferenze, gusti, passioni e hobby del defunto, contribuendo a plasmare il suo avatar digitale.
Quali sono le potenzialità di questa tecnologia?
Oltre a rivivere ricordi e conversazioni, gli avatar digitali possono generare nuovi contenuti e interazioni, offrendo una possibile immortalità digitale ai nostri cari. Quindi ricostruire cloni virtuali, più o meno realistici, con cui confrontarci e dialogare, conservando la loro identità, valori e punti di riferimento.
Quali sono le sfide etiche da affrontare?
Questa tecnologia emergente pone però anche diverse sfide etiche che necessitano di un’attenta considerazione. Come l’utilizzo di dati personali del defunto: i post sui social, video e lettere, che sono necessari per creare l’avatar. Chi ha il diritto di accedere a queste informazioni e di controllarne l’utilizzo? Come si può tutelare la privacy del defunto e dei suoi familiari?
Faccio queste considerazioni perché ritengo sia necessario sviluppare un quadro etico chiaro che definisca i criteri per l’accesso e l’utilizzo di dati personali per chi volesse occuparsi della creazione di avatar digitali. Il consenso informato dei familiari o del defunto stesso, quando possibile, dovrebbe essere un prerequisito fondamentale.
Ma nello stesso momento dobbiamo evitare che qualcuno possa generare contenuti falsi o fuorvianti che potrebbero distorcere la memoria del defunto, visto che oggi è semplicissimo avere accesso alle informazioni.
È importante fin da ora, prima che sia troppo tardi, stabilire principi di autenticità e trasparenza per chi volesse occuparsi della creazione di avatar digitali. L’utilizzo di algoritmi affidabili e la supervisione umana sono necessari per garantire che i contenuti generati siano accurati e rispettosi del defunto.
Le applicazioni degli avatar digitali non si limitano ovviamente al campo affettivo. Già oggi la tecnologia permette di creare avatar per fare ad esempio acquisti online. È possibile creare una copia virtuale e fotorealistica del nostro corpo. Attraverso una scansione digitale, si può ottenere un avatar 3D completo di misure fisiche, tabelle taglie, indici di benessere che può darci consigli di abbigliamento personalizzati. Per esempio nello shopping online: prova abiti e accessori virtualmente, trovando la taglia e il modello perfetto. In futuro, gli avatar potrebbero assumere un ruolo sempre più importante nella nostra vita, rivoluzionando il modo in cui interagiamo con il mondo digitale.
La tecnologia degli avatar digitali apre un dibattito aperto e interdisciplinare che coinvolge diverse discipline, dalla filosofia all’etica alla psicologia. La discussione è solo agli inizi e sarà fondamentale un dialogo aperto e costruttivo per definire le linee guida per un futuro responsabile e consapevole.
Ci sono ancora domande ancora aperte:
Quali saranno e ci saranno limiti etici della creazione di avatar digitali?
Come potremmo tutelare la privacy e l’identità dei defunti?
In che modo gli avatar digitali potranno cambiare il nostro rapporto con la morte?
Quali saranno le implicazioni sociali e psicologiche di questa tecnologia?
Conclusione
L’intelligenza artificiale generativa e la creazione di avatar digitali aprono un mondo di prospettive e insidie. È fondamentale un dialogo aperto e costruttivo per delineare le linee guida per un futuro responsabile e consapevole di questa tecnologia emergente.
Proviamo a immaginare un avatar di un noto personaggio politico. Potremmo interagire con lui per discutere di politica, economia o del mondo in generale. L’avatar potrebbe anche generare nuove idee attingendo dai contenuti multimediali utilizzati per la sua creazione e confrontandosi con l’attualità politica ed economica.
Ma anche in questo caso bisognerebbe fare molta attenzione con l’utilizzo contenuti, affinché non siano falsi o fuorvianti, che potrebbero distorcere la memoria o le opinioni del defunto. Così come bisognerebbe essere trasparenti nel processo di creazione e d’utilizzo dell’avatar, garantendo il consenso di tutte la parti coinvolte, in particolar modo della famiglia del defunto.
“Speriamo bene e auguri a tutti noi!”
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