Toscana: nei primi dieci mesi dell’anno 34 morti bianche
Un inferno di fuoco che non ha avuto pietà per i lavoratori. Si cerca ancora stamani l’ultimo operaio disperso. E quanti di noi, vedendo quelle immagini, non hanno vissuto ancora una volta la tragedia del 29 giugno 2009 avvenuta alla stazione di Viareggio? Ma senza andare così indietro nel tempo, basta pensare al 16 febbraio 2024 quando le esistenze di cinque lavoratori furono spezzate nel cantiere Esselunga di via Mariti a Firenze.
Fratelli, padri, mariti, figli, ma anche sorelle, madri, mogli e figlie. Figlia e giovane madre come Luana D’Orazio, l’operaia di 22 anni deceduta mentre lavorava in una ditta tessile a Montemurlo, Prato, il 3 maggio 2021. Cosa racconteremo a sua figlia quando sarà grande?
Secondo i dati riportati dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre il periodo compreso tra gennaio e ottobre 2024 ha registrato un preoccupante aumento delle morti sul lavoro in Italia ed in Toscana le morti bianche sono state 34. Un numero che non può passare sotto silenzio, ma che non può essere usato solo per tenere il conto di una lista che, ogni volta, non sembra mai ridursi.
E davanti alle tragedie, ecco che partono gli scioperi dei sindacati, gli appelli accorati delle istituzioni, i commenti degli opinionisti. Ma nessuna legge, nessun decreto, nessun discorso, sarà così potente da fermare questo tragico bollettino se davanti a tutto non verrà messa la dignità della vita umana e la cultura della sicurezza. Solo investendo nella prevenzione, nell’educazione e nel rispetto, sarà possibile ridurre il numero di tragedie come quella di ieri.
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