Ue, Ceccardi (Lega): “Burocrazia europea elefantiaca, guardate cosa succede a disabili in Toscana”
“Ogni ora spesa a ricercare documenti, compilare moduli, trasmettere certificazioni, fare la fila allo sportello è un’ora sottratta all’innovazione, alla ricerca e allo sviluppo. In Italia, la burocrazia ruba 312 ore a ogni piccola-medio impresa. Il problema – in un continente in cui le piccole e medie imprese sono il 99% del totale – è comune e comunitario. La più elefantiaca delle burocrazie che ricade su imprenditori e cittadini è proprio qui, a Strasburgo, a Bruxelles. Vi faccio un esempio che non riguarda le imprese ma le persone fragili. In Toscana, la mia regione, le risorse per il progetto ‘Vita indipendente’ destinato ai disabili sono passate da una linea di finanziamento regionale a quella del Fondo sociale europeo. A causa di questa modifica, chi percepisce i contributi sarà obbligato a rifare tutta la trafila, partecipando a un nuovo bando che comporta la cancellazione delle graduatorie esistenti, la richiesta di nuova documentazione di valutazione, il licenziamento dei collaboratori assunti in attesa che venga – forse! – accettata la nuova richiesta, l’accollamento di tutte le spese che verranno poi rimborsate previa rendicontazione. E il disabile che non ha i soldi, che non riesce a rifare tutta la documentazione, che perde il collaboratore, che fa? Va a casa del governatore Giani o di Ursula Von Der Leyen?”.
Così l’europarlamentare toscana della Lega Susanna Ceccardi, intervenendo in aula al dibattito “Sulla burocrazia dell’Ue” nel corso dell’odierna seduta plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo.
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